12 OTTOBRE INAUGURAZIONE E CONFERENZA ALL’UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO DELLA MOSTRA: VALDO E I VALDESI TRA STORIA E MITO”

MOSTRA

Valdo e i valdesi tra storia e mito

La costruzione della storia valdese nella cultura europea dal medioevo a oggi

a cura di Marco Fratini e Samuele Tourn Boncoeur

12 ottobre – 5 novembre 2024

Orari:

da lunedì al venerdì 09:00 – 18:00

al sabato 09:00 – 13:00

Sabato 12/10 la sede sarà aperta fino alle 18:00

Indirizzo:

Università Cattolica del Sacro Cuore, Via Nirone 15, Milano

Ingresso libero

La mostra Valdo e i valdesi tra storia e mito. La costruzione della storia valdese nella cultura europea dal medioevo a oggi” si sposta da Torre Pellice a Milano, negli spazi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore in via Nirone 15.

La collaborazione che coinvolge anche la Chiesa valdese di Milano e il Centro culturale protestante milanese si è concretizzata negli scorsi mesi e prevede l’inaugurazione dell’esposizione a Milano il 12 ottobre prossimo, per rimanere poi visitabile fino al 5 novembre.

Si tratta di una bella opportunità – dice Davide Rosso, direttore della Fondazione Centro culturale valdese – che ci permetterà, dopo l’ottimo riscontro registrato a Torre Pellice, di far conoscere a un pubblico ancora più ampio la ricerca e la mostra curata da Marco Fratini e Samuele Tourn Boncoeur che racconta Valdo e i valdesi attraversando gli 850 anni del movimento e del suo racconto”.

Un’opportunità per parlare di Valdo in un contesto anche di scambio ecumenico oltre che di approfondimento storico fin dall’incontro di inaugurazione del 12 ottobre che vedrà coinvolti Andrea Canova, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Bruna Peyrot, Presidente Fondazione Centro culturale valdese, Marco Rizzi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Davide Rosso, Direttore Fondazione Centro culturale valdese oltre ai docenti: Marco Giuseppe Rainini, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Gian Paolo Romagnani, Università di Verona; Presidente Società di studi valdesi. La mostra poi sarà presentata dai curatori Marco Fratini e Samuele Tourn Boncoeur della Fondazione Centro culturale valdese che condurranno dopo la conferenza inaugurale i presenti anche in visite guidate all’esposizione.

Valdo e i valdesi tra storia e mito: la mostra

Intorno al 1174 un cittadino di Lione, di nome Valdo, fece una scelta che cambiò in modo decisivo la sua esistenza. Intorno a lui si raccolse un gruppo di persone che diede vita ad un movimento presto avversato dalla Chiesa e quindi costretto alla clandestinità e alla dispersione; furono chiamati “valdesi”.

In occasione della ricorrenza degli 850 anni della conversione di Valdo di Lione e dell’origine dei valdesi, l’esposizione illustra, in due sezioni, le tappe del processo di ricerca delle origini e di costruzione della storia del movimento valdese nel corso di otto secoli, letta attraverso la figura del suo “fondatore”.

La prima sezione dell’esposizione, intitolata Valdo di Lione: “eretico” e “nuovo apostolo”, fornisce un profilo di Valdo nella Lione del XII secolo attraverso le poche notizie storiche disponibili, raccontate dalle voci dei testimoni dell’epoca, principalmente di carattere inquisitoriale.

Nella seconda sezione, intitolata Valdo dopo Valdo: la costruzione di una storia si ripercorre un viaggio di otto secoli alla ricerca delle interpretazioni delle origini valdesi, tema che appassionò centinaia di autori (prevalentemente teologi e uomini di chiesa, di ogni nazione e lingua) incontrando una molteplicità di voci in cui Valdo, inaspettatamente, non sempre è il protagonista.

A partire dal XIII secolo due opposte visioni si imposero: dopo la morte di Valdo gli avversari ne evidenziarono il ruolo di fondatore di un’eresia recente con lo scopo di screditare il movimento ancora esistente; dall’altro lato, i valdesi, nel richiamarsi all’eredità apostolica, tesero progressivamente a sfumare l’importanza del loro predecessore, fino a dimenticarne l’esistenza per quasi tre secoli.

Con lo sviluppo della Riforma del XVI secolo i protestanti (luterani, anglicani, calvinisti e puritani) fecero ricorso ai valdesi e al suo fondatore per legittimare la propria antichità da opporre alla successione apostolica della Chiesa di Roma. Da qui derivò un’ampia produzione di opere storiche – pubblicate in varie lingue e molti paesi – schierate su fronti contrapposti. Seguendo questa tendenza, presto anche i valdesi sentirono la necessità di costruire un’immagine del proprio passato: in questo processo, Valdo assunse varie funzioni e sfaccettature.

Soltanto alla fine dell’Ottocento un approccio scientifico ai documenti restituì a Valdo una centralità rispetto alle origini del movimento, facendo cadere i miti elaborati nei secoli precedenti e aprendo la strada a una successiva riflessione sulla sua scelta e il suo messaggio.