“PERCHÈ AVERE UNA CULTURA ACCESSIBILE” di Davide Rosso Dir. FCcv

Cultura e accessibilità. Il binomio non è scontato e il suo perseguimento è alla base per esempio di diverse politiche avanzate dall’Unione europea che vengono rivolte ai cittadini. Alla base di tutto stanno ovviamente i concetti di cultura e di accessibilità. L’idea cioè che la cultura, il nostro modo di guardare al mondo e gli strumenti e le produzioni che ci diamo per farlo, devono essere accessibili, consultabili, entrare in dialogo ed essere utilizzati da tutti quanti vogliano farlo.

Chiaramente dietro questi temi c’è il nostro modo di intendere la visione “dell’altro” che non è più “altro” da noi, ma è un qualcuno con cui occorre entrare in dialogo e in confronto pensando a una crescita collettiva e diffusa della nostra società. Accessibilità diventa così “possibilità”, condizione strutturale per poter essere parte della società. L’idea di fondo insomma è che tutti hanno il diritto di vivere in maniera indipendente e di partecipare a tutti gli aspetti della vita.

In queste dinamiche, che passano per l’inclusione e che ci parlano di welfare, cioè di benessere dei cittadini, i musei e le istituzioni culturali non possono che essere in una posizione di confronto diretto e di tentativo di traduzione dei propri linguaggi e approcci al patrimonio che presentano e che appartiene alla collettività che lo vive. Una sfida che non può essere ignorata e che in realtà al Museo valdese è stata accettata ormai da una decina di anni e che ha visto coinvolti oltre alla Fondazione Centro Culturale Valdese anche per esempio il Servizio di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) della Diaconia Valdese Valli.

Sabato 1° aprile 2023 vi sarà a Torre Pellice la giornata di formazione “Apriti Museo! Accessibilità comunicativa e patrimoni culturali”, rivolta a operatori museali, educatori professionali, insegnanti, famiglie e a tutte le persone interessate al tema dell’accessibilità dei musei e della CAA come strumento di partecipazione in ambito culturale. Vi saranno dei work shop, visite guidate, e un momento di incontro nel quale verrà ufficializzato il riconoscimento al Museo valdese di “Museo Altamente Comunicativo”, da parte della International Society for Augmentative and Alternative Communication (ISAAC). Di tutta questa giornata troverete i dettagli più avanti nella nostra newsletter, qui mi preme sottolineare l’importanza dell’avere degli strumenti nuovi e sperimentati per l’accessibilità da un lato e dall’altro l’importanza del fatto che il percorso per rendere accessibile la cultura è un itinerario che prosegue, che ha bisogno ancora di riflessione e consapevolezza per continuare a crescere e a svilupparsi.

Per la Fondazione Ccv il riconoscimento di ‘Museo Altamente Comunicativo’ è importante perché premia un progetto che nel pratico guarda all’accessibilità diretta al patrimonio museale, ma che porta con sé la possibilità di dare sostanza al concetto di democrazia della cultura. Un modo insomma per aprire sempre più alla possibilità di “poter” accedere a questa andando oltre al “riuscire” ad accedervi.

Vai al programma di ” Apriti Museo! Accessibilità comunicativa e patrimoni culturali”

https://fondazionevaldese.org/2023/03/16/01-04-apriti-museo-accessibilita-comunicativa-e-patrimoni-culturali/