16/11 ORE 17,30 -STORIE PER LA STORIA – I DOVERI DELL’UOMO DI GIUSEPPE MAZZINI: INFLUENZE PROTESTANTI

I doveri dell’uomo di Giuseppe Mazzini: influenze protestanti

Si parlerà di Giuseppe Mazzini mercoledì 16 novembre nella sua seconda puntata gli incontri della IV edizione di Storie per la Storia (l’appuntamento è alle 17,30 in streaming sulla pagina facebook e sul canale Youtube della fondazione Ccv).

A dialogare con Davide Rosso e Bruna Peyrot ci sarà Danilo Bruno e la traccia sarà il testo di Giuseppe Mazzini (1805-1875) I Doveri dell’uomo in cui si delinea la visione di una Italia nuova che il Risorgimento era impegnato a comporre.

Undici capitoli in cui Mazzini affronta temi ancora importanti e urgenti per noi oggi, come l’educazione, la legge, la libertà, la famiglia e anche Dio.

Possiamo trovare influenze protestanti nel pensiero mazziniano? come influenzò il suo pensiero il soggiorno svizzero da esule? Questi alcune delle domande sul tavolo dell’incontro del 16 novembre.

Il ricercatore savonese Danilo Bruno si è occupato di storia del movimento operaio mazziniano, antropologia storica e storia dei beni culturali e dirige il Laboratorio di Antropologia Storica e Sociale delle Alpi Marittime – Biblioteca della Montagna “Francesco Biamonti”. Tra le sue pubblicazione Pensiero Mazziniano, Atti e memorie della Società Savonese di Storia Patria, Nuova Museologia. Bruno è membro dell’Associazione Mazziniana, della Domus Mazziniana di Pisa ed è vicepresidente della Sezione Sabazia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri. 

Danilo Bruno ha curato l’edizione de I Doveri dell’Uomo con un commento che mira a spiegare la visione di Mazzini che delinea chiaramente la necessità di una Italia nuova in cui tutte le persone (uomini e donne) prendano coscienza delle proprie responsabilità verso la nazione. Solo la scoperta di ciò che unisce l’Italia e soprattutto l’avvio di un grande processo educativo, individuale e collettivo, può portare, per il pensatore ligure, alla nascita di una Repubblica democratica in cui lavoratori e lavoratrici possano trovare le ragioni della propria coscienza civile.